martedì 12 agosto 2014

GRAPHIC CASTLE

Al termine delle ultime lezioni universitarie, ho iniziato a collaborare con una nuova realtà, nata da poco nella mia cittadina, a un passo da Milano, Cusago. 
La società Nateo Ruins si è resa promotrice della eco-riattivazione del castello cusaghese, il Castello Visconteo, ormai inaccessibile al pubblico da un ventennio, organizzando eventi e iniziative culturali, ricreative e intrattenitive. Insieme a loro, mi sono imbarcata in una grande sfida, in cui ognuno ha messo a disposizione le sue competenze e capacità per rendere nuovamente possibile visitare il castello e ospitare al suo interno  cusaghesi e non solo.

Mi è stata affidata la cura della comunicazione e della grafica del progetto TACC (Temporary Activation Cusago Castle).  Ho realizzato tutta la nuova immagine della grafica informativa, pubblicitaria e divulgativa del sito e degli eventi in programma.
Qui di seguito, alcuni esempi dei lavori prodotti





giovedì 14 marzo 2013

carteMOBILI




Una parete divisoria, un elemento decorativo, un biglietto da visita è ciò che si propone di essere Carte Mobili, progetto nato dall'incontro tra l'esperienza nella tipografia artigianale e la ricerca di nuove applicazioni della carta stampata.
Il progetto nasce durante un workshop, inserito nella parte finale di un lavoro di ricerca promosso dal Politecnico di Milano con alcuni partner italiani e internazionali, The Contemporary Authentic project, a partire dal 2011. Dopo un primo anno di indagine sul terrirorio internazionale e poi, nello specifico, nel milanese, i responsabili del progetto hanno scelto tre artigiani milanesi, un falegname, un vetraio e un tipografo e hanno dato la possibilità agli studenti di sperimentare le tecniche tradizionali e creare un oggetto di design seguendo l’intero processo di produzione. 
Carte Mobili è stato sviluppato con Piero Oberti, titolare della tipografia TOB

I vincoli della produzione artigianale sono stati presi in considerazione come punto di partenza per lo sviluppo del concept: le ridotte misure del foglio stampabile e la bidimensionalità del lavoro finito sono serviti a cercare soluzioni alternative con lo scopo di ottenere un prodotto senza limiti dimensionali e volumetrici. La sfida ha portato alla progettazione di un oggetto/arredo sospeso utilizzabile come parete divisoria nell'ambito domestico, nella vetrina di un negozio o in occasione di un evento. 



Carte Mobili è costituito dalla replica di un elemento modulare di carta stampata e fustellata riproducibile in elevate quantità grazie al processo meccanico della Heidelberg "Stella". 
Il modulo, composto da due elementi progettati per combaciare perfettamente, può essere ripetuto all'infinito per creare combinazioni sempre diverse e anche di grandi dimensioni.










Il suo nome, Carte Mobili deriva da una manipolazione dell'espressione caratteri mobili, il primo tipo di stampa tipografica, inventato da Gutenberg. 
Essendo il progetto pensato per essere applicato in eventi, vetrine o allestimenti di negozi e abitazioni, il contenuto del testo è modificabile secondo le esigenze del cliente. 
Il suo carattere unico è dato inoltre dalla variazione cromatica all'interno del lotto di moduli, ottenuto tramite l'aggiunta di una tinta più scura nella macchina durante il processo di stampa, e dalla numerazione dei singoli elementi.










Progetto di Sara Calvi, Valentina Comuzzi, Roberta Molaschi.
Un ringraziamento particolare a Piero e Claude.


MIRRORS AND REFLECTIONS 06


AUTORITRATTO IN ESTERNO CON ESTERNO RIFLESSO
SELF-PORTRAIT OUTDOOR WITH OUTDOOR REFLECTION

luce naturale
natural light

luce artificiale
artificial light


notturno
nocturnal

MIRRORS AND REFLECTIONS 05

 AUTORITRATTO IN ESTERNO CON ARCHITETTURA RIFLESSA
SELF-PORTRAIT OUTDOOR WITH ARCHITECTURE REFLECTION

luce naturale
natural light


luce artificiale
artificial light

 notturno
nocturnal

MoMA bookstore



MoMA bookstore è un cubo di 12m per lato, posizionato all'ingresso dei Giardini Pubblici di via Palestro a Milano, sul lato opposto del PAC.
E' progettato per sostituire tale ingresso, infatti insiste sullo spazio occupato dal cancello e funge quindi da crocevia fra strada e parco.
Al piano terra, quello di passaggio, è stato posizionato il Bar con aree a disposizione dei visitatori e dei passanti, sia interne che esterne.
Una zona servizi, individuata sul lato sinistro del cubo, raccoglie i servizi igienici e i collegamenti ai piani superiori.
Al primo piano troviamo il Bookstore vero e proprio, mentre al secondo, che si affaccia su di esso, è stato creato uno spazio ibrido, chiamato Connection Room. Questi due piani superiori, collegati visivamente e fisicamente sono quelli più strettamente legati al MoMA.

planimetria

Il cubo è allineato esattamente con l'ingresso al PAC ma una piattaforma esterna, ruotata secondo l'andamento di via Palestro, riconfigura il volume all'interno del parco e determina le direzioni interne al parco. Un albero, già presente in quella posizione, entra a far parte del progetto.

piante piani 0, 1, 2 (2 opzioni) 


piano 0 _ bar, servizi igienici




Il posizionamento del bancone bar segue l'inclinazione della piattaforma esterna, creando un collegamento fra interno ed esterno. tutto lo spazio si conforma secondo forme e spazi rettangolari, le linee pulite e geometriche si estendono anche ad arredi e materiali.
Cemento, rovere chiaro e acciaio inox delineano superfici e volumi.
Un primo rimando al MoMA lo troviamo nella grande tela di Alighiero Boetti, Mappa.

piano 1 _ bookstore




         
Quattro settori principali di interesse, Fotografia, Design, Arte e Architettura. Sono questi i protagonisti degli scaffali del MoMA bookstore, volumi ricercati e di qualità, esposti a muro su una struttura quasi invisibile e su espositori appositamente progettati per metterli in risalto e contenere altre merci nella parte inferiore.
Una zona per la consultazione è stata pensata davanti alla grande apertura frontale, sotto oggetti di illuminazione che diventano sculture volanti e invitano l'occhio al piano superiore.
Pavimentazione in rovere chiaro, legno laccato bianco e alluminio per gli arredi.

piano 2 _ connection room
























La Connection room funge da vero e proprio collegamento diretto con il museo di New York. Infatti lo spazio è progettato per conformarsi in modalità differenti a seconda del racconto che vuole trasmettere. Una parete è completamente ricoperta di schermi che, come per magia, si possono muovere nella sala per creare effetti unici e interattivi che circondano lo spettatore. Qui si trovano anteprime e retrospettive sulle mostre temporanee tenute al MoMA, così da poter permettere anche ai milanesi di "far parte" di esse.

progetto di Sara Calvi, Valentina Arlati, Giovanna Vincenzi

domenica 10 marzo 2013

MIRRORS AND REFLECTIONS 04


 AUTORITRATTO IN ESTERNO CON INTERNO RIFLESSO
SELF-PORTRAIT OUTDOOR WITH INDOOR REFLECTION

luce naturale
natural light

luce artificiale
artificial light

 notturno
nocturnal